Il direttore dell‘Ufficio comunicazioni sociali Cei, Vincenzo Corrado, interviene nella sua newsletter settimanale sulle proteste violente di questi giorni e l‘utilizzo delle parole per una giusta comunicazione.
"Queste giornate di sofferenza, che in alcune città stanno sfociando in violenza, richiedono un ‘di più‘ di impegno e di attenzione nell‘uso delle parole. Quel ‘di più‘ ha a che fare con la cura e la custodia che le parole dovrebbero trasmettere".
La cura, osserva Corrado, è "un atto profondamente esistenziale, una categoria antropologica che dà significato e sostanza a ogni istante della quotidianità. Non esistono specializzazioni, ma linguaggi purificati dagli aggettivi inutili che il più delle volte tradiscono i sostantivi". In questo senso, sottolinea, "l‘arte del custodire diventa orizzonte per accogliere in pieno l‘essenza dell‘altro. La comunicazione diventa, allora, custodia della dignità delle persone. Una lezione - conclude il direttore - da riscoprire in questo momento della nostra storia".