di Andrea Fagioli
Il fascino del crimine: attrazione e repulsione. Sembra assurdo, ma è così. E la televisione, in modo più o meno corretto, ci sguazza. Da Cogne a Garlasco, da Erba ad Avetrana, sono migliaia le ore dedicate agli omicidi, anche a quelli con sentenze definitive, che hanno cioè individuato i colpevoli attraverso i tre gradi di giudizio previsti dal nostro ordinamento. Per cui, spesse volte, si tratta di una sorta di quarto grado proprio come il titolo del format che Rete 4 dedica al tema. Di fatto un tentativo di far credere al telespettatore di essere lui il giudice supremo oltre la giustizia ordinaria
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