«Il digitale è uno strumento straordinario. Ma se consegnato ai minori senza educazione e accompagnamento, può diventare un luogo di insidie strutturate, organizzate, pericolose». È un passaggio centrale dell’intervento di Carlo Di Noto, direttore dell’Osservatorio mondiale contro la pedofilia dell’Associazione Meter, che ha partecipato come relatore al convegno Copercom del 27 marzo.
Di Noto ha parlato con chiarezza del legame tra pornografia e pedopornografia, due mondi apparentemente separati ma in realtà profondamente connessi. «La pornografia lecita e la pedopornografia criminale vanno di pari passo, perché chi produce contenuti sessuali – leciti o illeciti – punta ad abbassare l’età del consenso. L’obiettivo è sempre lo stesso: normalizzare ciò che non è normale».
Secondo Di Noto, la facilità di accesso a questi contenuti ha avuto un’accelerazione impressionante negli ultimi vent’anni, a causa della diffusione dei dispositivi digitali. «Oggi i bambini entrano in contatto con il web fin dalla più tenera età. E non basta dire che l’età minima è 14 anni: la realtà è che servono genitori più presenti, più consapevoli, più capaci di guidare».
Il rischio non è solo giuridico o tecnico. È culturale. «Siamo dentro un mercato globale potentissimo, che produce miliardi. E dove ci sono i soldi, è difficile trovare chi si oppone. Anche per questo il contrasto non può fermarsi alla legge: serve una rivoluzione educativa».
Di Noto ha riconosciuto che le normative ci sono, e che anche le grandi piattaforme hanno policy e regolamenti. Ma ha aggiunto: «Il punto debole è l’educazione. È lì che dobbiamo intervenire: accompagnare i giovani, formarli, dar loro strumenti per muoversi nel digitale con consapevolezza».
Il suo messaggio conclusivo è stato un incoraggiamento alla corresponsabilità: «La speranza è vedere qui tante realtà diverse che dialogano. È da questa formazione reciproca che può nascere un progetto educativo condiviso, che dia ai giovani tracce solide per crescere sani, belli, robusti… e guidati da una guida sana».